Lunghe antenne, testa nera, ali di colore brunastro. Completano l’identikit, l’addome rosso aranciato e un caratteristico disegno a croce sul dorso. Se vi trovate davanti un insetto del genere, allora avete a che fare con la cimice dell’olmo.
Quest’ultimo non è un parassita dell’olmo, vive per un breve periodo su questa pianta dove sale per l’accoppiamento e la deposizione delle uova.
Parte del ciclo vitale dell’insetto si svolge all’interno delle abitazioni dove trova le condizioni ideali per superare la stagione fredda.
In primavera esce all’aperto e si porta sugli olmi, per poi tornare nelle abitazioni indicativamente all’inizio dell’estate…Proprio in questo periodo!
Il suo nome latino è arocatus melanocephalus, non porta malattie né attacca l’uomo ma ritrovarsi la casa invasa da ospiti indesiderati non è mai piacevole…!
Giovani e adulti prelevano, con l’apparato boccale pungente-succhiante, umori vegetali dai semi (samare) in via di maturazione sugli Olmi, ma anche da quelli caduti a terra. Il danno alle piante ospiti è pertanto del tutto trascurabile. Di maggiore rilievo è invece il disturbo arrecato alle persone, quando un numero elevato di questi insetti viene rinvenuto sui muri esterni e all’interno di abitazioni o altri edifici. Essi possono provocare disgusto, anche perché, quando disturbati, gli adulti emettono un odore sgradevole prodotto dalle ghiandole repugnatorie i cui sbocchi sono posti lateralmente al torace (metapleure).
Le molestie arrecate da questo insetto possono paragonarsi a quelle di altri intrusi che entrano nelle case, quali la cimice verde Nezara viridula (L.) (eterottero, fam. Pentatomidi) e la cimice delle conifere Leptoglossus occidentalis Heideman (eterottero, fam. Coreidi). Come questi ultimi, la cimice dell’olmo non punge l’uomo e non è vettore di agenti patogeni; pertanto, non arreca danni diretti alle persone, agli animali o ai manufatti contenuti nella case (mobili, ecc.); essa non può riprodursi all’interno degli edifici, poiché per deporre le uova e per potersi sviluppare ha bisogno delle piante ospiti (olmi) su cui alimentarsi.
Alcuni consigli su come affrontare l’infestazione:
• Mezzi chimici:
Per evitare l’ingresso di adulti della cimice degli olmi nelle abitazioni è possibile effettuare TRATTAMENTI SPECIFICI. Laddove le infestazioni si ripetono anno dopo anno a livelli molto alti si può prendere in considerazione l’eventualità di irrorare gli olmi o addirittura l’abbattimento di alberi, non di pregio, in quanto troppo a ridosso delle abitazioni;
• Mezzi fisico-meccanici:
Per limitare l’ingresso di questi insetti nelle abitazioni e in altri edifici è opportuno mettere in atto alcuni semplici accorgimenti, quali la chiusura delle fessure di porte, finestre, rotolanti, ecc., e la schermatura di finestre, sottotetti e altro con reti o zanzariere. Quando entrati gli insetti possono essere eliminati meccanicamente;
• Lotta Endoterapica:
Per il CONTROLLO di tale avversità, è possibile eseguire Interventi Fitosanitari Endoterapici. I fitofarmaci da utilizzarsi sono specificatamente realizzati per l’uso endoterapico. Tali sostanze vengono immessi nell’albero mediante iniezioni al tronco, senza alcuna dispersione nell’ambiente, e risultano molto efficaci se eseguite nell’epoca più adeguata per colpire tale patologia.
Ma se la miglior arma è la prevenzione, occorre almeno provare a programmare interventi insetticidi direttamente sulle piante nei mesi di aprile-maggio, quando le cimici cominciano a spostarsi verso le abitazioni in cerca del fresco.